vanità

L’uccello che canta nella testa
e mi ripete che t’amo
e mi ripete che m’ami
L’uccello dal fastidioso ritornello
Lo ammazzerò domani.

(Le canzoni più corte – Jacques Prévert)

vanitàultima modifica: 2008-11-17T18:53:55+01:00da solounagoccia
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31 pensieri su “vanità

  1. appena ho letto la prima riga ho detto questo è prevert
    il mio prevert
    il mio poeta
    il mio amore di sempre

    e unito alle tue immagini e a questa musica è un insieme ma molto particolare
    come sempre brava
    cmq anche io mi ero allontanata un po’
    capita
    buona serata goccia
    e buona settimana

  2. una goccia si puo trasformare in mare

    una goccia è piu grande di quel che immaginiamo

    una goccia,anche se piccola, con il suo essere teneramente persistente

    riesce a forare i sassi….

    pensa quanto nella suo essere goccia sa diventare vasta e intensa

    un abbraccio

    e il mio….

    (`’•.¸(`’•.¸*♥*¸.•’´)¸.•’´)
    ´¨`♥… BacioFata…♥´¨`
    (¸.•’´(¸.•’´*♥*`’•.¸)`’•.¸)

  3. Certo che sono molto accativanti quei versi… certi ritornelli non si possono spegnere… fossero veri… almeno…
    L’immagine molto comunicativa… mi racconta di eleganza e falsità… grazia e distacco…
    Sorrisi…
    Fly
    P.S.: sono contenta per quello che mi hai scritto.. mi piace che tu possa riconoscerti nelle mie emozioni…

  4. Lasciamolo vivere
    che sia monotono il suo ritornello
    che non sia neppure particolarmente bello
    lasciamolo vivere
    che questo è un saggio uccello
    lasciamo vivere
    che si accontenta dell’amore
    e crede profondamente in quello.
    Cristiana

    PS Proverò a regalare riso, perchè no?
    Ciao

  5. Dolce donna sono andata sul sito da te segnalato,ma siccome sono imbranata non sono riuscita a concludere nulla..mi farò aiutare da Gabry..ormai ha passato o guaio ahaahhaah con me…
    un bacio dolce e complimenti come sempre per i tuoi magnifici post..come dire”la classe non è acqua”un bacio

  6. Prevert è stato mio compagno di viaggio al tempo dei miei 16 anni ed è stato un viaggio molto lungo. Tra le tante belle cose che scrisse una in particolare mi colpì allora ed ancora oggi ogni tanto mi ritorna in mente:
    Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
    Il primo per vederti tutto il viso
    Il secondo per vederti gli occhi
    L’ultimo per vedere la tua bocca
    E tutto il buio per ricordarmi queste cose
    Mentre ti stringo fra le braccia
    Anche se sono parole che proiettano solo un sogno.
    E’ sempre molto bello quello che posti

  7. Ho girato un pò anche tra i tuoi ultimi post…..Dirti che sei diventata bravissima, ancora di più, lo sai vero? Ma come ebbi modo di dirti anche un’altra volta, la bravura non è nulla se non è accompagnata dal gusto e dalla poesia delle immagini. Le tue, sono molto raffinate, mai scomposte, mai banali….
    Un abbraccio, proverò anche io a regalare dei “chicchi”, ci metterò impegno per regalarne tanti, vediamo…;-)
    Ti lascio il link per curiosare nel mio blog delle passioni manuali. Ci tengo.
    Ros

  8. Ciao.
    L’idea è interessante, certamente utile…ma da ignorante, 500 chicchi di riso si trovano in un pugno…se calassimo due mani nel sacco e portassimo alla caritas dietro casa quei chicchi?
    Sai, sprecheremmo meno Co2, avremmo meno costi e magari ci vergogneremmo di cento chicchi e ne doneremmo qualche chilo.
    Non la prendere come una provocazione, non è per te, è per me.

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